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Ferdinando Arisi

1969

“ Con i tempi che corrono anche la memoria si è dovuta organizzare; ha i suoi archivi, scaffali, cartelle contrassegnate da indicazioni riepilogative. Carlo Berté ha la sua, con questa etichetta, concentrata da un magazziniere forse un po’ pazzo “pittura di evasione; tela di ragno nel Tesoro di Atreo; parente di Monsù Desiderio”

“La stesura del colore, prima prevalentemente grafica, realizzata con un segno colante che poteva sembrare non umano, per la rinuncia agli strumenti che da tempo immemorabile guidano nella retta o nel cerchio la mano dell’uomo, la stesura del colore si è fatta turgida, ha trovato contorni o volumi ben definiti, dopo un fluttuare morbido che ha tolto peso e sostanza alle cose.”