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Gianni Celati

1985

“il mio interesse per la pittura di Carlo Berté sta in una condotta, in un comportamento di estraneazione che mi ha colpito. L’effetto dei suoi quadri mi sembra spesso “paradossale”, tento di esprimere questo effetto con la parola “naturalezza” per dire che niente è forzato, non vi sono pretese di catturare l’occhio o la mente. Questi quadri si possono guardare con naturalezza perché non simulano niente, appaiono come copie di quadri possibili che un paziente lavoro manuale ha cercato di imitare in tutte le minime irregolarità”.